LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Gian Piero Stefanoni
Non ci sono solo eroi

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

È un libro che fa innamorare di sé un po' alla volta e al quale dire grazie questa terza pubblicazione in versi di Serena Rossi, quarantenne milanese attiva anche nelle arti visive (tra l'altro formatasi alla Fondazione Pomodoro di Milano). Un libro che va a vincere alcune resistenze che ogni tanto per evanescenza di immagine, e di parola, rischiano di frenarne il dettato e di conseguenza la lettura. Eppure, è proprio qui, collateralmente, all'interno di un contemporaneo narrato nella mestizia di un divenire irraggiungibile che certa fragilità si impone, si fa funzionale nelle sue incrinature, a un discorso sull'essere che ha base su una condizione non solo personale ma diremmo sociale, culturale, esistenziale di disagio. Ed è un ritratto intenso, doloroso, ferito ma splendidamente, creativamente libero quello che la Rossi ci offre. Femminilmente libero, evidentemente, coscienza e carico del peso risalendo e sciogliendosi per il tramite di nudità non nascoste nella loro ansia di luce ma esposte e dunque condivise. La lotta è tra un'espressione piena e partecipata del mondo e i traumi, le frizioni che risalendo come detto da oscure camere vanno a inficiare un presente già carico e sospeso nei suoi rifiuti entro una geografia di luoghi e di anime forse non vinte ma certo colpite, battute, derise. La risposta, nello stordimento, in un procedere a inciampi e a perdite in cui nessuno è escluso, è in un fermo, muscolare richiamo a restare come detto, a prestarsi nel capovolgimento delle declinazioni, e nella singolarità delle identità violate, a un ritrovamento al plurale di noi stessi. Nella forma del "siamo " infatti, la Rossi scioglie il suo interminabile appello, nella figura degli ultimi, dagli esclusi ai bambini e alle donne, rammentando una sacralità, un destino d'orizzonte sovente in progressiva e reciproca cancellazione- quasi castrata, dimentica (se non in abbandono come nel destino dei tanti animali qui ricordati) Investe infatti tutta la dimensione allargata del suo mistero il discorso sull'uomo cui questa scrittura ci riporta tra gli umori e le sostanze di una terra che chiede sostanza e accoglienza soprattutto dal basso, da quelle secche e da quegli umori entro cui con forza questa poesia (altro non potendo) vuole restare. Ed è proprio tanta tenacia, tanto insistito dichiarato attaccamento a una vita aggredita nei propri sogni, alle proprie ontologiche promesse- e premesse- a cui solo l'amore, seppur spoglio, seppur spesso nella sterilità della solitudine, può ricordare e dare degna bellezza a imporsi come moto propulsore del testo incidendosi in tutta la sua interrogante lacerazione. Ed è proprio ancora tanto naturale procedere in versi pur a tratti zoppicanti a convincere sciogliendosi forse anche al di là delle intenzioni in una piccola lezione consigliandosi da sé allora alla lettura. Brava, coraggiosa autrice dunque cui va il nostro plauso per lo sforzo del continuo ricordo: "non siamo soglia" ma anima già eterna, e casa.

Nessun commento

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.